Tanti di noi hanno cominciato a fare teatro in qualche Parrocchia, e tanti hanno smesso per la mancanza di una guida. Anch'io facevo parte di una compagnia parrocchiale che probabilmente si sarebbe dissolta ai primi impegni universitari o di lavoro. Avemmo invece la fortuna di conoscere un uomo che amava il teatro e che ci insegnò a coltivare la nostra passione guidandoci nei nostri primi passi in palcoscenico. Da lui imparammo a leggere il testo, ad interpretarlo, a fare nostri i personaggi, ad inventare le caratterizzazioni. Ci rese una vera compagnia teatrale e poi, prematuramente, ci lasciò. Egli, però, vive tuttora in quella succursale del Paradiso che è il palcoscenico, quando tutti noi che lo abbiamo avuto come primo maestro ci esibiamo in teatro. Quella compagnia esiste ancora e si chiama "Teatro per noi"; da essa sono nate anche altre compagnie formate da alcuni elementi di quel nucleo iniziale, e talvolta ci si ritrova a fare spettacoli insieme come un tempo. L'artefice di tutto ciò è stato Filippo Maria Castriota Scanderbeg: Nato a Zara il 16 giugno 1925 e morto a Napoli nel 1984. Nel 1945 fu regista a Radio Bolzano. Nel 1946 venuto a Napoli fondò con giovani universitari il gruppo "Maschere nude" mettendo in scena come regista :"La pesca di O'Neal", "Le lumie di Sicilia" di Pirandello, "Come lui mentì al marito di lei" di G.B. Shaw. Nel 1947 come membro dell'associazione "Cultura Nuova", in qualità di regista mise in scena al teatro Mercandante di Napoli :"Un'anima per Giulia" di Calvino, "Hello di fuori" di Saroyan, "La vecchia poetessa" Nò Giapponese ed ancora al teatro Mercandante di Napoli nel 1948 con l'associazione "Periscopio" (prima edizione) fu regista di :"Ciò che non sai" di Giovanninetti, "Madre natura" di Birabeaued ed altri spettacoli. Nel 1957 nella rifondazione del rinnovato "Periscopio" fu regista e scenografo al teatro "Meditteraneo" di Napoli dell' "Antigone" di Anouilh ed ancora come regista di : "Come lui mentì al marito di lei" di G.B. Shaw. Nel 1959 fondò con altri giovani il "Teatro del loggione" e fu regista di :"Anche le donne hanno perso la guerra" di Malaparte, "La cantatrice calva" di Ionesco e di altri spettacoli. Nel 1978 guidò con brillantissimi risultati i giovani della "Rotonda" a partecipare e vincere per tre anni consecutivi il Trofeo Colasanto con commedie brillanti come: nel 1978 "Trenta secondi d'amore" di De Benedetti, nel 1979 "Spirito allegro" di Noèl Coward, nel Giugno 1984 "Il nudo e la nuda" di Samy Fayad.
Peppino Colace
1 commento:
io purtroppo non ho avuto l'onore di conoscerlo poichè ancora non ero nato ma da come mi hanno raccontato i miei genitori mio nonno era una grande persona e io ho la sua stessa passione la recitazione mi sarebbe piaciuto farmi insegnare qualcosa da lui.
un saluto alessandro maria castriota scanderbeg
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