sabato 13 dicembre 2008

SI RICOMINCIA!




Eccoci pronti per una nuova avventura. Quest'anno saremo in scena al teatro "Il Piccolo" a Piazzale Tecchio (dopolavoro ferroviario) nell'ambito della rassegna UILT. Nell'alternanza programmata sarà Peppe Carosella a timonare la nave nella speranza di un approdo felice.


Il lavoro scelto per questa stagione è "Tre proposte matrimoniali" di Samy Fayad, tre atti unici che hanno come comune denominatore il tema del matrimonio ma con spunti di seria riflessione su temi molto attuali come l'esaltazione dell'aspetto esteriore (oggi si dice look), la strumentalizzazione della religione, fino ad arrivare, in uno dei tre, ad una pirandelliana rappresentazione della pazzia. Chi è abituato a vedere Fayad come autore di evasione, avrà molti motivi per ricredersi e per riflettere, senza rinunciare al divertimento per un testo che comunque ha dei momenti di pura comicità. La compagnia quest'anno si è arricchita con nuovi arrivi... e non solo fra gli attori; Alessandra Vispo è infatti diventata mamma della splendida Federica... Un applauso supplementare a lei e ad Angelo!



Peppino Colace

lunedì 14 aprile 2008

ALLA PROSSIMA






Voglio ringraziare a nome di tutta la compagnia quanti hanno assistito allo spettacolo dimostrandoci il loro affetto. Grazie anche per le critiche; ci aiuteranno a crescere. Noi ci siamo divertiti molto, speriamo di essere riusciti a divertire anche voi. Oggi siamo un po' tristi per la fine di un'avventura esaltante, ma anche contenti perchè è nato un gruppo forte ed unito... siamo già tesi verso nuovi obiettivi. Vi aspettiamo alla prossima...
(Foto di Rosa Scherillo)
Peppino Colace

mercoledì 2 aprile 2008

IL MIO TEATRO



L’odore.... l’odore del teatro sgombro.. delle sedie vuote, del sipario, del legno. A me piace entrare in teatro molto tempo prima che lo spettacolo inizi. Ho bisogno di sentire quegli odori.. di camminare sul palco, guardami la scena.. non pensare a nulla.. e poi girare per i camerini.. appoggiarmi ai muri.. sedermi sulle scale che portano al palco, sulle poltrone delle prima fila.. insomma ho bisogno in qualche modo di diventare una sola cosa con quello che mi circonda..... di assimilare l’ambiente. Di creare una simbiosi.. Accade sempre.
Anche se non sono solo, in quei momenti mi estraneo completamente. Poi, man mano che trascorrono i minuti, mi accorgo della presenza degli altri.. e comincia un altro tipo di rito.. la comunione, la condivisione, la comunicazione di queste emozioni. A volte basta uno solo sguardo per scambiarsi tutte le emozioni e le sensazioni che quello che sta accadendo suscita in chi si trova coinvolto in questa magia. E possono succedere cose inaspettate in quei momenti.... puoi leggere nell’anima delle persone che ti circondano.. si è nudi in certi momenti, nudi in balia delle sensazioni più belle. Tra poco sarai un’altra persona.. è come la muta di un serpente.. stai per cambiare pelle.. il respiro che ti arriva fin alle dita dei piedi.. senti ogni particella di ossigeno penetrare nel tuo corpo, tra le membra che ormai non fanno parte più di te ma di colui che stai per diventare. Senti il personaggio prendere possesso del tuo corpo.. ti regala suoi pensieri e tu gli regali i tuoi; gli parli, gli confidi i tuoi segreti più reconditi.. e lui fa altrettanto.. Tra qualche minuto comparirà un’interruttore attraverso il quale potrai tornare ed essere stesso e con un solo gesto, un solo clik, essere colui a cui tra poco darai vita... colui al quale l’autore ha disegnato i tratti, ha definito il carattere ... e tu sei pronto a renderlo reale... a dargli voce.. colui che per due ore ti renderà la sua anima. Colui che speri riesca a dargli la forza di comunicare le proprie emozioni, di rendere partecipe chi è seduto su quelle poltrone.. le stesse poltrone che qualche minuto prima hai occupato per assimilarne l’odore..
Ecco ci siamo.. si sente il brusio del pubblico.. il fermento cresce.. non vedi l’ora che quegli occhi si posino su di te, di catturare l’attenzione, l’anima, le emozioni..

Mezza Sala.. è il momento delle superstizioni.. Ragazzi .. diamoci dentro.. 1 2 3 MERDA MERDA MERDA!!

La magia ha inizio..




Peppe Carosella

mercoledì 12 marzo 2008

GRAZIE SCRIGNO


Sento la necessità di ricordare un tappa importante del mio cammino artistico: l'incontro con Giancarlo Bianco e la sua compagnia "Lo Scrigno". Giancarlo ebbe il coraggio di dirigermi in un lavoro molto impegnativo, un monologo di G. Gaber intitolato "Il Grigio". Da allora ho continuato a lavorare con lui ricevendo molte soddisfazioni, ed essendo preso in considerazione anche da altri registi. Inoltre ho avuto modo di conoscere bravi attori e soprattutto ho incontrato Alessandra Vispo con la quale si è creato un affiatamento unico e che ci ha permesso, grazie alla sua bravura, di vincere per due anni di seguito la rassegna "Altro Sipario" del teatro "Il Primo". Oggi Alessadra è passata al professionismo ma tuttora non mi nega il suo aiuto, oltre a coinvolgere anche suo marito, Angelo Taddei, attore e prezioso tuttofare che ogni compagnia vorrebbe avere fra le sue fila. E' stato quindi con il pensiero a Giancarlo Bianco che mi sono cimentato nella regia de "La cena dei cretini", con l'emozione di dirigere attori nati con lui (Alessandra Vispo, Ornella Girimonte) e con la speranza di non deluderlo.

Peppino Colace

venerdì 7 marzo 2008

PERCHE' ARCHIVIO FUTURO

Quando leggo l'annuncio di qualche spettacolo spesso sono incuriosito dal nome della compagnia e provo ad immaginare quale significato possa avere. Credo che questo capiti a molti e che quindi vi chiederete perchè il nostro gruppo si chiama "Archivio Futuro": ebbene vi accontento. L'anno scorso per realizzare lo spettacolo "La Capannina" ho incontrato Peppe Carosella col quale avevo già avuto sporadiche collaborazioni artistiche. Il lavoro è stato molto proficuo e stimolante per entrambi e così si è deciso di continuare insieme operando un fusione fra elementi dei nostri due gruppi. Quindi, ognuno di noi, attingendo al proprio "archivio" di esperienze artistiche, le ha messe in comune per farle vivere nel "futuro" di questo nuovo gruppo.
Peppino Colace

lunedì 18 febbraio 2008

LA CENA DEI CRETINI


di Francis Veber
dal 4 Aprile al Teatro il Primo - Napoli
Con
Peppino Colace
Peppe Carosella
Alessandra Vispo
Franco Londino
Ornella Girimonte
Marco Apolloni
Gianni Romano
Regia: Peppino Colace

La commedia narra di un gruppo di amici che organizza una cena dove ognuno deve portare il più cretino che trova. Il loro imperativo è superare la monotonia e il tedio quotidiano. Pierre Brochant e i suoi fidati amici hanno escogitato un principio molto semplice, in grado di assicurargli, almeno una volta alla settimana, grasse risate liberatorie. Si tratta sostanzialmente di questo: ognuno di loro invita a cena un perfetto cretino e alla fine della serata vince chi ha portato il più cretino di tutti, l'idiota totale. Il mercoledì diventa così un appuntamento irrinunciabile. Questa volta Pierre è fuori di sé dalla gioia. Ha stanato una persona che potrebbe assicuragli il premio. Il cretino in questione si chiama Francois Pignon, il campione mondiale dell'idiozia! Ma non è così in questa commedia gustosa ed elegante. Il signor François Pignon, funzionario del ministero delle finanze che ha come hobby costruire modellini con i fiammiferi, è sopra ogni cosa, un guastafeste, un menagramo, a tal punto che riesce a ribaltare la situazione passando, per così dire, da vittima a carnefice, creando una serie di problemi al suo potenziale anfitrione, giungendo a mettergli in crisi il matrimonio in un crescendo di gaffes, gags e malintesi veramente divertenti.La cena dei cretini è un meccanismo ad alta gradazione di perfidia. Lo stupido, col sorriso sulle labbra, come se compisse la cosa più naturale del mondo, comparirà improvvisamente a sconvolgere i piani, distruggere la pace, complicare la vita e il lavoro, far perdere il denaro, tempo, buonumore, appetito, produttività e tutto questo senza malizia, senza rimorso e senza ragione. Stupidamente. Questo è definito ad un certo punto dall'antagonista "il vendicatore di tutti i cretini del mondo". Nel meccanismo narrativo orchestrato da Veber v'è qualcosa - la costruzione incalzante ed "esatta" dell'intreccio, il tono brioso e felicemente ironico, la malizia dei dialoghi - che può anche ricordare la tradizione del vaudeville. Si tratta di un meccanismo giocato sul crescendo della destabilizzazione, dove ogni nuovo intervento del cretino viene a risolversi inevitabilmente in una catastrofe che assume proporzioni via via crescenti e sempre più incontrollabili e devastanti. Brochant, che manifesta ormai un'evidente sudditanza psicologica nei confronti del suo ospite, giungerà infine ad accettarne la presenza pervasiva con una sorta di sconsolata, masochistica rassegnazione. Il conflitto non può avere soluzioni accomodanti, rassicuranti.Il delizioso colpo di coda finale consentirà allora di sbeffeggiare il rituale conclusivo del “lieto fine” e di restare al di qua di ogni moralismo posticcio. Sarà sufficiente un nuovo gesto inconsulto del povero imbecille, basterà una sua parola di troppo, e l'armonia così faticosamente riconquistata tornerà ancora a lacerarsi, mentre il cretino potrà riaffermare, clamorosamente, le proprie ragioni, la propria inesausta, incontenibile e parossistica energia distruttiva.

Informazioni personali

Si prefigge lo scopo di promuovere l'arte teatrale proponedo spettacoli in lingua e/o in dialetto, munendosi di tutti i mezzi necessari e adottando tutte le necessarie opzioni per agire nel rispetto della normativa vigente. Inoltre , la promozione della pratica teatrale con l'organizzazione di corsi e stages di aggiornamento , anche nell'ambito scolastico. Questa operazione accomuna attori provenienti da esperienze e compagnie differerenti, nello spirito di arricchimenti e scambi professionali, culturali, ma, soprattutto, umani.